'''[[http://www.lowtechmagazine.com/2015/10/how-to-build-a-low-tech-internet.html|How to Build a Low-tech Internet]]''' @ Low-Tech Magazine Introduzione alle tecnologie che permettono il proliferare delle ''Wireless Community Networks'', anche se più da una '''prospettiva diversa da Ninux''' e più vicina a quello dell'accesso Internet rurale, in aree sperdute. Ciononostante si parla molto di alcuni valori comuni come '''condivisione''' delle risorse, '''consumo critico''', '''efficienza energetica''', '''best effort'''. Contiene un sacco di riferimenti a cose interessanti come '''link lunghissimi''' (>100km), '''DTN''', (''Delay-Tolerant Networks''), performance realistiche. '''[[http://theconversation.com/diy-networking-the-path-to-a-more-democratic-internet-67216|DIY networking: the path to a more democratic internet]]''' @ The Conversation Panoramica del DIY networking, incluse le Community Network (Ninux viene menzionata): cosa sono, come funzionano, cosa possono offrire. '''[[https://www.ted.com/talks/danny_hillis_the_internet_could_crash_we_need_a_plan_b/|Danny Hillis: The Internet could crash. We need a Plan B]]''' @ TED Talks «Ma il fatto è che la gente è più concentrata sulla difesa dei computer su Internet, e sorprendentemente c'è stata poca attenzione sulla difesa dello stesso Internet come mezzo di comunicazione. E credo che probabilmente dovremmo fare più attenzione a questo, perché è davvero fragile. In realtà, in passato, quando c'era ARPANET, ci sono state volte -- c'è stata una volta precisa in cui si è completamente bloccata perché un solo message processor aveva un virus al suo interno. [...] Tutto ha iniziato a rompersi. La cosa interessante era che gli amministratori di sistema poterono aggiustarlo, ma dovettero spegnere ogni singola cosa su Internet. E questo non si può fare oggi. Spegnere tutto è come la telefonata di servizio dalla società elettrica, ma per tutto il mondo.» '''[[https://www.lemacchinevolanti.it/approfondimenti/unaltra-internet|Un'altra internet ]]''' @ Le Macchine Volanti «A questo punto potremmo chiederci: ma le cose non stanno già così? La rete non è già oggi libera? Non proprio. Per quanto ufficialmente internet non abbia un padrone unico, è regolata, ristretta e – spesso – incatenata al volere di governi e privati sempre più potenti. [...] È quello che l’esperto di cybersicurezza Bruce Schneier ha definito “internet feudale”, comandato da pochissimi signori a cui chiedere protezione per non essere schiacciati. [...] Tale strapotere si è fatto sentire lo scorso febbraio quando una linea di codice errata ha “spento” un pezzo di internet, mandando in down un enorme numero di siti e servizi; un evento che dovrebbe fungere da monito per il futuro e la solidità della rete.»