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SPWCN/Section2.1

2. Gestire l'ultimo miglio come un bene comune: il revival delle community network

La tendenza verso la centralizzazione, unito agli incentivi economici e regolamentari alla sorveglianza e controllo hanno portato al revival dei network più decentralizzati e focalizzati verso gli interessi dei cittadini. In questa sezione mostreremo la realizzazione di una Wireless Community Network (WCN) come alternativa percorribile alla crescente centralizzazione di potere e controllo in atto sulla struttura fisica di internet e descriveremo le caratteristiche di gestione "peer-to-peer" adottate da questi gruppi.

2.1 La nascita delle Wireless Community Network in Europa

Per la società civile le WCN sono un modo per riottenere il controllo sull'infrastruttura delle comunicazioni e acquisire il know-how tecnico necessario per comunicare liberandosi dalla dipendenza di operatori di terze parti o grandi multinazionali. In tutta Europa, ma anche oltre, stanno nascendo Community Network gestite dal basso per offrire un'alternativa decentralizzata e basata sui beni comuni alla struttura attuale di accesso ad internet. Alcune di queste reti riguardano piccole comunità e perciò non sono conosciute ma alcune hanno anche decine di migliaia di utenti. Per questo nostro studio abbiamo usato una manciata di gruppi fra i quali <a class="nonexistent" href="/FreiFunk">FreiFunk</a> (Germania), Wlan Slovenija (Slovenia), Guifi.net (Spagna) e Tetaneutral.net della città di Toulouse (Francia): quest'ultima è anche membro di FFDN, una federazioni di reti gestite dal basso francesi guidata da FDN, una rete comunitaria fissa. Altre WCN europee sono Ninux (Italia), Funfeuer (Austria), Athens Wireless Metropolitan Network (Grecia), Djurslands.net (Danimarca) e Czfree.net (Repubblica Ceca). Alcune di queste iniziative stanno collaborando per proporre lo sviluppo e la sostenibilità a lungo termine delle reti comunitarie: ad esempio la recente 'DIY ISP initiative' cerca di creare uno spazio per attivisti tecnici accomunati dalla partecipazione a reti comunitarie per condividere idee e competenze legali per mostrare che 'la realizzazione di un ISP dal basso è assolutamente nelle possibilità di individui motivati'.

La caratteristica comune di queste reti è che sono guidate dalla comunità che le realizza secondo le proprie necessità. Inoltre i valori e le giustificazioni su cui si basano sono estremamente vari: dalla necessità di portare la connessione a banda larga in aree sprovviste alla volontà di offrire modi di accesso ad internet diversificati (e spesso meno costosi); dall'aspirazione di mantenere la 'network neutrality' e altri diritti civili online alla necessità di combattere la concentrazione di potere nelle mani di pochi grandissimi ISP; dal desiderio di imparare e sperimentare con le tecnologie di telecomunicazione alla soddisfazione di partecipare ad una comunità di individui affini.

La gran parte dei gruppi che abbiamo intervistato per questo studio sono guidati da una combinazione di queste motivazioni, anche se le prime due sono comunemente la mancanza di un accesso ad internet di alta qualità e la necessità politica di creare una infrastruttura di comunicazione di proprietà dei cittadini.

Tetaneutral.net è una wireless community network fondata nel 2011 e guidata da un'organizzazione no-profit di Toulouse (la quinta città francese) con lo scopo di portare l'accesso ad internet nelle zone della città dove le offerte commerciali non andavano oltre il 512K: rapidamente la copertura si è espansa fino a sei zone rurali nei dintorni di Toulouse che non avevano prima un accesso ad internet ad alta velocità. Dopo tre anni dalla fondazione, Tetaneutral con circa 500 membri che contribuiscono con una piccola tariffa, 300 dei quali sono anche sottoscrittori che pagano circa 20€ al mese (a seconda della propria situazione finanziaria).

Allo stesso modo Guifi.net è una rete comunitaria che ha cominciato nel 2004 in una comunità rurale nella Catalogna Centrale (120 km da Barcellona) dove le connessioni DSL fornite dal fornitore (ex)monopolista Telefónica erano costose e poco affidabili.

Sebbene sia possibile la configurazione di router ad-hoc all'interno della rete, la maggior parte dei nodi consiste di client o nodi finali che non forniscono funzionalità di routing ad altri nodi.

Così come Tetaneutral.net anche l'infrastruttura di Guifi.net è gestita come un bene comune: la proprietà e la gestione commerciale è di una fondazione no-profit in nome dei propri utenti. Guifi.net inoltre ha una collaborazione a lungo termine con alcuni governi locali e amministrazioni cittadine per la costruzione di una WCN sostenibile a larga scala: alcune di queste amministrazioni contribuiscono all'infrastruttura di Guifi.net installando ad esempio antenne sui lampioni stradali o sui tetti di proprietà pubblica e condividendo la connessione ad internet. Guifi.net si sta rapidamente espandendo fornendo la connessione a più di 45.000 utenti sparsi in molte regioni della Spagna.

All'opposto delle reti tradizionali caratterizzate da una struttura ad albero, dove la gestione della rete e dell'instradamento sono predeterminati, alcune reti comunitarie hanno deciso di implementare un'architettura più decentralizzata basata sulla tecnologia di rete 'mesh': queste Community Mesh Network (CMN) sono una sottocategoria delle WCN che adottano un tipo di rete dalla topografia completamente decentralizzata dove ogni apparecchio può funzionare contemporaneamente sia come client che da relay per altri utenti (Akyildiz et al. 2005; Zhang et al. 2007). Nelle reti mesh gli apparecchi degli utenti (router, computer, telefoni cellulari e altri tipi di terminali) si collegano direttamente fra di loro via <a href="/WiFi">WiFi</a> senza seguire un instradamento gerarchico predeterminato ad albero ma a seconda dei nodi individuati dal segnale <a href="/WiFi">WiFi</a> in ogni momento. Freifunk e Wlan Slovenija sono due reti comunitarie gestite con una rete di tipo mesh. È interessante notare che questa scelta non è dipesa da necessità tecniche ma da un'impostazione ideologica in quanto una rete a topologia mesh è una scelta per favorire e massimizzare l'autonomia individuale attraverso una rete di comunicazione 'peer-to-peer'. In ogni caso, così come in altre architetture 'peer-to-peer', anche se la volontà ideale di decentralizzazione può essere stata un volano per il lancio di queste iniziative, non può bastare per espandere la rete oltre aduna cerchia ristretta di individui ideologicamente determinati perché per espandersi devono offrire un servizio percepito almeno uguale ma anche migliore di quelli offerti dagli ISP commerciali. A Ljubljana ad esempio, dove le connessioni in fibra sono già disponibili in molte abitazioni a costi convenienti, non c'è una necessità pratica ed evidente per costruire una rete alternativa e la volontà ideale di partecipare ad una rete 'Do-It-Yourself' o il desiderio di sperimentare con le tecnologie di rete mesh non permettono di espandersi oltre un ristretto gruppo di amanti della tecnologia: di conseguenza la rapida crescita che ha visto questa rete, nata nel 2009 e che conta attualmente un migliaio di nodi, è dovuta al fatto che è diventata molto utile per i propri utenti in quanto condividendo la propria connessione ad internet all'interno della comunità, ed incoraggiando gli altri a fare lo stesso, permette ai propri partecipanti di avere connessione praticamente ovunque nella città. Così, mentre Wlan Slovenija cresceva in numero di nodi cresceva anche in considerazione e attrazione per i nuovi arrivati. In verità alcuni nuovi utenti sono stati attratti dall'approccio ideale mentre altri sono stati semplicemente attratti dalla possibilità di avere l'accesso ad internet gratuito ma la massa critica è sicuramente derivata dal vantaggio competitivo con gli ISP commerciali.

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2. Governing the last-mile as a commons: the revival of community networks

The trend towards centralization, combined with economic incentives and regulations encouraging surveillance and control has led to the revival of more decentralized, citizen-centric network architectures. In this section, we focus on the deployment of Wireless Community Networks (WCN) as a possible alternative to the growing centralization of power and control over the Internet’s physical network and describe the characteristics of decentralized and per-to-peer governance structures adopted by these groups.

2.1 The rise of Wireless Community Networks in Europe

WCN represent a means for civil society to regain control over the infrastructure of communication and acquire the technical know-how necessary to communicate freely without being dependent upon any third-party operator or large corporation. All across Europe, and beyond, there is a growing number of grassroots community networks seeking to provide a decentralized alternative and more commons-based approach to the current Internet infrastructure. While most of them are very limited in scope — and are therefore not widely heard of the most popular ones enjoy more than tens of thousands of users. For our study, we focused on a handful of groups, and in particular FreiFunk (Germany), Wlan Slovenija (Slovenia), Guifi.net (Spain) and Tetaneutral.net in Toulouse (France) —the latter is also a member of the FFDN, a federation of French grassroots networks initially spearheaded by the landline community network FDN. Other European WCN include Ninux (Italy), Funfeuer (Austria), the Athens Wireless Metropolitan Network (Greece), Djurslands.net (Denmark) and Czfree.net (Czech Republic). Several of these initiatives are currently collaborating to promote the deployment and long-term sustainability of community networks. For instance, the recently-launched ‘DIY ISP initiative’ seeks to create a forum for like-minded tech activists engaged in community networks to share ideas as well as technical and legal knowledge. They want to show that ‘building an ISP from scratch is entirely within the range of motivated individuals.’

The common characteristic of all of these networks is that they are community-driven: they are deployed by the community for the community. Yet, the values and underlying justifications for their deployment might be difficult to delineate, since they can be fueled by a variety of motivations: from the need to support undeserved areas lacking broadband connectivity to the will to provide a more diversified (and often cheaper) means to access the Internet; from the aspiration to preserve network neutrality and civil liberties online to an eagerness to counteract the growing concentration of power in the hands of a few large ISPs; from the desire to learn and experiment with telecommunication technologies, to the satisfaction of being part of a collective of like-minded individuals.

Most of the European groups we have interviewed for this study are driven by a combination of these motivations, although the two prime drivers are usually the lack of affordable or high-quality Internet access and the political drive to successfully roll-out and maintain a citizen-owned telecom infrastructure.

Tetaneutral.net is a wireless community network founded in 2011 and run by a non-profit organization based in Toulouse (France’s fifth largest city) whose starting goal was to provide Internet access rivaling commercial ADSL offers that, in certain parts of the city, were limited to 512K. Its coverage soon expanded to half a dozen rural areas in the surroundings of Toulouse that previously did not have access to a decent broadband connection. After three years of existence, Tetaneutral.net now counts almost 500 members who contribute a small fee to the organization, 300 of which are subscribers who also pay about €20 a month (depending on their financial situation).

Similarly, Guifi.net is a community network that began in 2004 in a rural community in Central Catalonia (120 kilometers outside of Barcelona) where DSL connection provided by the incumbent carrier Telefónica was both expensive and unreliable. While it is possible to deploy ad-hoc routers within the network, most of the nodes are either clients or final nodes that do not provide routing capabilities for other nodes. Like Tetaneutral.net, Guifi.net’s infrastructure is managed as a ‘commons’: it is legally owned and commercially run by a non-profit foundation (on behalf of its users). Guifi.net also enjoys long-term partnerships with local governments and city councils for the construction of a large-scale sustainable WCN. Several municipalities contribute resources to Guifi.net’s network (i.e. by installing antennas on street lamps or rooftops) and share their Internet connection. Guifi.net rapidly spread and currently provides connectivity to over 45000 users, across various Spanish regions.

As opposed to the traditional, tree-like topography where network administration is centralized and routing follows a predetermined route, certain community networks have chosen to implement a more decentralized network architecture based on ‘mesh’ networking technologies. Community Mesh Networks (CMN) are a subcategory of WCN which adopt a radically distributed network topography, whereby every device can simultaneously be both a client and a relay node for other users (Akyildiz et al. 2005; Zhang et al. 2007). Mesh networks interconnect users’ devices (routers, computers, mobile phones and other terminals) via WiFi directly to one another without following a predetermined hierarchical, tree-like topography, depending on the relay nodes located within the range of the WiFi signal at any given moment.

Freifunk and Wlan Slovenija are two community networks that operate through a mesh network topography. Interestingly, their deployment did not stem from a technical necessity, but rather than an ideological drive: deploying a mesh network infrastructure was a sensible and well-informed choice aimed at maximizing individual autonomy through a decentralized peer-to-peer communication network.

However, as in other peer-to-peer architectures, while the political values attached to decentralization might have driven the launch of this initiative, such motives are not in and of themselves sufficient for the network to scale up beyond a restrained community of highly engaged individuals with strong ideological values. To grow, these community networks must also provide a service that is considered at least as good and preferably better than that of mainstream ISPs. In Ljubljana, for instance, where cheap fiber connections were already available to many households, there was no immediate practical need to build an alternative network, and the ideological drive to participate in a Do-It-Yourself network or the desire to experiment with mesh networking technologies did not scale to more than a few tech-savvy individuals. The rapid growth of Wlan Slovenija—which started in 2009 and now counts almost a thousand nodes—is due to the fact that the network actually turned out to be very useful to its users. Indeed, by sharing their Internet connection with the community, and by encouraging others to do the same, participants could get free Internet access from potentially anywhere in the city. As the network grew, Wlan Slovenija gained both recognition and even more traction. To be sure, some new users were ideologically appealed by the project, while others joined because they could not afford commercial Internet access. But the critical mass attained by the community mainly resulted from its competitive advantage over mainstream ISPs.